Angeli
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Dicembre 14, 2014Mentre gli anni passano, inesorabilmente, le grandi star di Hollywood ci sfuggono lasciandoci in eredità i loro preziosi film. Una di queste stelle, che con il suo talento ha aperto la strada alla sua gente invece è più viva e meravigliosa di sempre. Rita Moreno si racconta a Dantemag
di Susanne Ramirez de Arellano
Lasciate che la musica suoniFinché ci sarà una canzone da cantare
io resterò più giovane della primavera
(Rita Moreno al SAG Award)
Dal primo momento in cui si sente la sua voce, vellutata e calda come una canzone di Ella Fitzgerald, ci si sente a proprio agio. E’come se stessi parlando con chi conosci da sempre,qualcuno di familiare. Sareste piacevolmente sorpresi nello scoprire che la voce appartiene alla favolosa attrice portoricana, cantante e donna di spettacolo, Rita Moreno .
Forse la si conosce di più come Anita di West Side Story, la Elizabeth Taylor latina, l’unica ispanica a vincere un Oscar, il Grammy Award, Tony, Emmy e che recentemente è stata onorata con la Screen Actors Guild ” Lifetime Achievement Award“. Una donna che, alla veneranda età di 82 anni, si sente più forte di sempre tanto che, ha appena annunciato la sua partecipazione ad un progetto-pilota televisivo con l’attrice comica del momento: Amy Poehler .
Nonostante tutti questi ambiti riconoscimenti, quello che scopriamo è che, avvolta nella voce di Rita Moreno, c è ancora la“figlia di Puerto Rico”. Rosita Dolores Alverio, nata in Humacao, ha trascorso i primi anni della sua vita in una casa rosa, con piante di agave ornate con gusci d’uovo su ogni foglia, vicino alla foresta pluviale di Juncos; un luogo naturale dove il nonno Justino le ha insegnato a ballare .
Rosita Dolores Alverio lascia Juncos alla età di cinque anni. Era il 1936 quando la madre, Rosa María Marcano, decide di divorziare dal marito e lottare per una vita migliore sia per lei che per sua figlia .
“La mia storia è in realtà la sua storia – dichiara Rita Moreno – nel senso che lei ha dato inizio a tutto questo. Molto prima che i portoricani iniziassero a venire in America, mia mamma affrontò il viaggio da sola su una nave, senza conoscere una parola in inglese. Era una giovane donna coraggiosa che appena presa dimestichezza con la nuova lingua e risparmiato abbastanza soldi, venne a riprendermi a Puerto Rico per portarmi vivere con sé in America. Voleva una vita migliore per la sua bambina.”
Moreno sostiene che è stata la tenacia di sua madre a darle la forza per coltivare il suo sogno di diventare attrice. “Era una donna eccezionale. Immaginate di lavorare in un negozio a far di tutto, pur non sapendo una parola di inglese. Certo, è quello che è successo anche a tante altre donne, ma io l’ho vissuto in prima persona, perché lei era la mia “mami”. Cercava di lavorare il più possibile facendo costantemente degli straordinari”.
Perseveranza, questa è l’eredità che la madre le ha lasciato, alla quale con forza si è aggrappata superando le barriere del razzismo e del sessismo di Hollywood.
Nel 1962 con la sua potente interpretazione di Anita in West Side Story ha vinto l’ Oscar, il primo per una donna ispanica, portoricana .
Come sarebbe West Side Story se lo presentassero ora a Broadway ?
“Sarebbe molto diverso. Per cominciare, noi non diremmo “Caro Ufficiale Crupsky, va a quel paese”, canteremmo “Caro Ufficiale Crupsky , ma va a ff… !”. Sarebbe più avant- garde, spigoloso . Quando si guarda il film, ora, ti rendi conto di quanto fosse innocente; tutti i portoricani non sarebbero di uno solo colore e i Jets non sarebbero tutti bianchi. Sarebbe più realistico. Spero solo che non cerchino di girare un sequel perché non funzionerebbe. Non funzionano mai. Naturalmente la musica vivrà per sempre, le danze e le coreografie sono a dir poco geniali. Anche l’ innocenza ha ancora il suo “fascino”.
Le chiedo se la situazione della gente latina a Hollywood e migliorata o peggiorata .
E’ migliorata. Ricardo Montalban diceva: “ si è cominciato ad aprire una porta …” da quando lo disse la situazione è notevolmente cambiata anche se penso ci sia spazio per ulteriori miglioramenti.
Ritengo non ci siamo ancora del tutto slegati da quello stereotipo che vuole l’attore latino-americano solo interprete di ruoli connessi alle proprie origini.
Nella canzone “America ” in ” West Side Story ” Anita canta: se sei un immigrato, resti un immigrato …” Ed è ancora un luogo comune, denigratorio, molto radicato nella testa della gente.
Rita Moreno riconosce che il suo più grande successo è l’essere ancora così attiva.
E che consigli suggerirebbe ad un giovane che volesse intraprendere una carriera?
L’istruzione! Perché non c’è alcuna garanzia che diventerai una star. Punto. Devi avere una buona cultura, sufficiente a darti una decente capacità grazie alla quale fare qualche soldo. E non sto parlando di lavare i piatti o pulire la casa di qualcuno. Lungi da me criticare un lavoro comunque onesto e dignitoso, dico che se si ha l’ambizione di certi traguardi si dev’essere in grado di raggiungerli con dei lavori validi e anche redditizi; una disponibilità economica che ti consenta di investire nella tua carriera.
Al giorno d’oggi si ha realmente bisogno di avere dei soldi per portare avanti i propri sogni,non basta il coraggio.
Rita Moreno non avrebbe mai pensato di vincere un Oscar. Era infatti sicura che quella sera sarebbe stato assegnato a Judy Garland. Tale fu lo shock che quando andò sul palco per ritirare la statua d’oro riuscì solo adire: “Non posso crederci ” ha detto ” Vi lascio con questo saluto ! ”
Se potesse rivivere quel momento , che cosa avrebbe oggi la Moreno?
“A nome di ogni persona di origine ispanica accetto questo premio con orgoglio e umiltà. Viva Puerto Rico” – Questa è la grande Rita Moreno .
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