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Aprile 18, 2015Messaggero di Dio è colui che intendiamo quando parliamo di angeli, ma cosa succede quando il credo religioso contempla diverse divinità?
Penny Smedly per Dantemag ci invita a considerare il ruolo di queste figure nel paganesimo.
by Jenny Smedley
Prima di capire se i pagani hanno dei loro riferimenti negli angeli facciamo un breve excursus di come queste entità esistono nelle principali religioni.
Per i credo di derivazione cristiana, in quanto monoteisti, gli angeli sono messaggeri di un unico Dio, dotati di libero arbitrio; possono cioè agire compiendo scelte anche contro la volontà divina, come accaduto con Lucifero.
Per l’ Islam invece, gli angeli, sono la luce che porta i desideri di Allah, senza alcuna possibile altra iniziativa soggettiva.
Curiosamente nonostante la rappresentazione degli angeli cambi nelle diverse religioni, esiste una corrispondenza, seppure in lingue diverse, nei loro nomi.
La definizione di angeli, comunque sia, sembrava trovare origine solo negli insegnamenti religiosi. Invece, nonostante i pagani non abbiano un credo monoteistica né religioso, considerano l’esistenza di figure “portatori di messaggi”,ché fa dire che gli angeli sono presenti, aldilà delle appartenenze, in una più ampia forma di cultura, inclusa quindi quella pagana.
Il paganesimo non è infatti una religione organizzata con regole e dettami di una pratica propri, non contempla il significato di religione così come comunemente viene attribuito dai credenti di altre fedi. Secondo la Federazione dei Pagani: “Il pagano segue la visione divina come una diretta esperienza personale”.
La più grande distinzione quindi è che, i pagani, non solo non si identificano in un gruppo religioso ben definito ma possono esprimere liberamente molteplici credenze, non indicate da testi specifici come la Bibbia o il Corano, di conseguenza, possono modificare il loro credo secondo le loro esperienze.
Un esempio, significativo è il fatto che i pagani riconoscono anche più divinità di sesso femminile, particolare tendenzialmente ignorato in altre fedi contemporanee. Non sorprenderà quindi sapere che, pur credendo negli angeli come personaggi altamente evoluti e portatori di messaggi,c’é una diversa opinione rispetto quelli descritti in altre religioni; i pagani non li ritengono intermediari tra i comuni mortali e Dio, bensì, tra i mortali e i creatori dell’ universo, assumendo quindi le immagini di creature fantasiose, che abitano negli alberi o nell’ acqua o in altri forme della natura.
Possiamo anche dire che i pagani sono probabilmente seguaci dell’Animismo, l’antica credenza delle tribù indigene agli albori della civiltà umana. Essenzialmente, l’animista, non crede esista una separazione tra il mondo fisico e quello spirituale per cui, per lui, ogni cosa ha in sé un’ anima; questo vale per gli esseri umani come per gli animali, le pietre, le piante, i fiumi, le montagne, i tuoni, l’ arcobaleno ed il vento. In certe culture si dice che persino l’ ombra abbia il suo spirito. E’ dunque da queste ataviche testimonianze, che si trae spunto per l’ origine spirituale della figura angelica portatrice di messaggi divini.
Gli angeli pagani sono anch’ essi fatti di energia, ma possono apparire sotto forme diverse come gnomi, fate ed elfi. Vengono percepiti come amici e confidenti, come se fossero liberamente qui per servire ed aiutare l’ uomo, non come tramiti di una divinità superiore.
Come dicevamo la peculiarità pagana sta nella libertà di sperimentare, con diversi rituali, la propria devozione e questo fa si che si contino diverse modalità per facilitare la comunicazione con i propri angeli; uno di questi prevede l’uso di un cerchio composto dai quattro elementi: acqua, fuoco, aria e terra.
Per avere una testimonianza diretta sul ruolo degli angeli nei pagani ho contattato una signora che opera con le magie e mi ha spiegato che: “ I quattro riferimenti sono una semplice forma di contatto con gli angeli che si manifestano con gli elementi abbinati a diversi colori colori. Essi – dice – mi assistono quotidianamente, lasciandomi dei messaggi. Per esempio, da 3 anni, da quando vivo a questo indirizzo, non ho mai visto delle fate manifestarsi attorno al mio albero, nonostante la sensazione della loro presenza fosse molto forte. Ed ecco, improvvisamente, apparirne una. Questi angeli lavorano con miei chakras, permettendomi di avere una visone della realtà presente in questo momento. Li vedo di colori diversi, verde per la guarigione, blu per la calma , bianchi per il supporto spirituale più alto, rossi per motivarmi –
Per questa signora gli angeli sono una cosa molto diversa da quelli direttamente connessi con un Dio, a cui si rifanno con delle regole ben precise da seguire. Se i pagani dovessero indicare una guida delle loro modalità di relazione con gli angeli, alcuni di loro, citerebbero le magie che si trovano nel libro di Enoch.
Una valutazione, in tal senso, è riflessa in uno scritto del 16th secolo, di John Dee e Edward Kelley, che affermavano la loro “dottrina” come frutto di diverse comunicazioni mistiche, avvenute con gli angeli, tra il 1582-1589. Alcuni dei loro insegnamenti erano tuttavia simili a quanto rinvenuto in precedenti testi, come nel libro di Soyga; comunque sia, il loro sistema di rituali era complesso e, per essere correttamente applicato, richiedeva non solo la dedizione ma anche un grado di approfondimento assai preciso. Tutto ciò sembra andare un pò contro il principio originale del paganesimo, che permette al singolo di adattare il suo credo all’ esperienza personale e non vincolandolo a specifiche indicazioni.
Anch’io, da alcuni, potrei essere ritenuta una pagana ma, sebbene mi riserbo il diritto di credere in figure mistiche conosciute con altri nomi, essendo cresciuta con un credo cattolico, lo spirito lo chiamo Gesù. Il mio pensiero è più vicino al vecchio animismo che al paganesimo, ma la mia esperienza personale non mi lascia altra scelta che condividere il credo negli angeli, tanto che, alcuni anni, fa ho cominciato a visualizzarli e dipingerli per altre persone.
Questi dipinti li chiamo “Angeli speculari” perché non sono la pura rappresentazione di come mi appaiono, ma rispecchiano l’ anima di chi li riceverà. La cosa più incredibile di queste pitture, che mi da conferma che siano ispirate dagli angeli stessi, è che ogni persona che li riceve li coglie intimamente, senza bisogno di carte, cristalli o quant’ altro per interpretarli. Anche solo guardando questi dipinti mi sento fortunata perché per ogni quadro sento di essere tramite, tra chi lo guarda e l’ angelo che me l’ha ispirato.
Penny Smedly ha scritto diversi libri sugli angeli incluso “Soul Angels” (L’ anima degli angeli) dove spiega in dettaglio da dove derivano le sue visioni speculari. Per saperne di più troverete altre informazioni sul suo sito. www.jennysmedley.com
Jenny su Facebook:
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website: www.jennysmedley.com
Dove trovare i libri di Jenny:
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