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Il tanto acclamato “non mi piace” su Facebook potrebbe presto diventare realtà. Il social network sta infatti testando un nuovo bottone “downvote” che consentirà agli utenti di nascondere i commenti inadeguati e di segnalarli. Anche se all’interno della società nessuno vuol sentire parlare di “non mi piace”, il senso sarebbe molto simile. Al momento i test sono eseguiti su un piccolo gruppo campione di iscritti negli Usa. “Stiamo esplorando la funzionalità che consenta alle persone di darci un feedback sui commenti ai post nella pagine pubbliche”, ha affermato la società in un comunicato. Altri social network, come Reddit, dispongono di un’opzione “parere negativo” che riduce la visibilità dei post sgraditi. Quando si preme il bottone “downvote” il commento selezionato viene nascosto. Inoltre le persone possono decidere di segnalare un post come “offensivo”, “fuorviante” o “fuori tema”. Tuttavia il post resta visibile ad altri utenti e il suo posizionamento non viene influenzato. Annunciati investimenti sui gruppi – Il futuro di Facebook dovrebbe vedere anche una nuova vita dei gruppi. Durante il “Communities Summit Europeo” organizzato a Londra, a cui è presente anche Chris Cox, responsabile del prodotto e numero tre della compagnia di Menlo Park, sono stati annunciati investimenti fino a 10 milioni di dollari per le persone che creano o gestiscono comunità che aggregano utenti su un tema significativo. Realtà da non sottovalutare: nel mondo oltre 1 miliardo di persone utilizzano i gruppi Facebook ogni mese a livello globale. Nel Regno Unito, ad esempio, ci sono i Blind Veterans Uk, organizzazione che dà sostegno pratico ed emotivo ai veterani non vedenti e alle loro famiglie; in Italia c’è Fightthestroke, un gruppo che supporta i giovani sopravvissuti all’ictus e le loro famiglie. Altra novità annunciata da Facebook, il raddoppio della squadra di ingegneri della sede di Londra dedicata alla sicurezza e all’integrità della piattaforma, tema caldo e attuale. Lavoreranno per individuare e bloccare gli account fake, per ridurre le molestie e le truffe costruendo strumenti più efficaci, per migliorare le modalità di segnalazione dei contenuti.