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Marzo 3, 2018Chat e social limitati alla sola didattica. Finisce finalmente il carosello degli insegnanti anno dopo anno. Per almeno tre anni la classe avrà lo stesso professore.
Il nuovo contratto degli insegnanti porterà dei notevoli cambiamenti al mondo della scuola per docenti e studenti. Interessante soprattutto ciò che è stato stabilito riguardo al ruolo del professore rispetto agli allievi. Sul tipo di rapporti che potrà instaurare con i propri alunni. Dopo gli ultimi casi di cronaca, che hanno visto alcuni insegnanti accusati di molestie nei confronti di alcune studentesse, il Ministero dell’Istruzione – d’accordo con i sindacati – ha infatti deciso di correre ai ripari per evitare che episodi del genere si verifichino ancora. Chat e social network per comunicare con la classe al di fuori dell’orario scolastico potranno essere usate solo se strettamente necessario ai fini didattici o scolastici. Al massimo, ci potrà essere uno scambio di messaggi finalizzato all’orientamento. Assolutamente vietato tutto ciò che è personale. Sarebbe una violazione del regolamento. E per chi supera il limite, è previsto persino il licenziamento. Sono proprio le piattaforme sociali, infatti, i mezzi preferiti dai docenti per accorciare le distanze tra la cattedra e i banchi. Basti pensare che, secondo un sondaggio di Skuola.net, 1 studente su 2 – tra quelli che hanno un profilo Facebook – dà (o chiede) l’amicizia al proprio prof. E che, in 1 caso su 5, nelle chat di classe sono presenti anche gli insegnanti. Come detto, però, da oggi si vuole porre un freno a questo fenomeno. Il Miur, con un comunicato stampa, è stato molto chiaro: “Il contratto prevede anche nuove misure a salvaguardia delle studentesse e degli studenti e di un sano rapporto con le loro e i loro docenti. Si prevedono misure disciplinari per chi usa in modo improprio, ovvero con fini non coerenti con l’obiettivo dell’istruzione, della formazione e dell’orientamento, i canali di comunicazione informatici o i social per relazionarsi con gli studenti. I docenti che dovessero violare la fiducia accordatagli, mettendo in atto comportamenti o molestie di carattere sessuale nei confronti dei loro alunni, saranno licenziati”. C’è anche un’altra novità. Perché il Miur ha voluto dare centralità “all’esigenza fondamentale di garantire sempre di più il principio della continuità didattica alle ragazze e ai ragazzi: i docenti – si legge nella nota del Ministero – rimarranno per almeno tre anni sull’istituzione scolastica assegnata e richiesta volontariamente”. Insomma, basta cambiare continuamente professore. Finalmente, una volta iniziato il percorso con un prof, per almeno tre anni non dovrebbero esserci cambiamenti, in modo tale da rimanere per un periodo prolungato con un insegnante che conosce la classe, senza dover continuamente ricominciare da capo.