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App, start-up, smart city e smart data, internet of things. Parole entrate nel lessico quotidiano. Ma la tecnologia, se non semplifica la vita, serve a ben poco.
Firenze, pressi piazza Beccaria. In questa zona della città intitolata all’illuminista italiano per eccellenza, la vita fiorentina sembra sospesa: da un parte i chiassosi cantieri stradali e il tran tran del quotidiano traffico mattutino, dall’altro sprazzi di vedute da fine ‘700 con palazzi storici e piccole villette con giardini che fanno capolino tra appartamenti sgraziati e tutti uguali.
Forse Cesare Beccaria sarebbe vissuto in una villetta come questa. Ad aprirmi il cancello arriva un ragazzo con occhi vispi e una folta chioma riccia. “Piacere, Lapo”.
Mi fa strada nel fresco di un piano terra dove sono stati ricavati gli uffici di Kinoa, la start-up nata a inizio 2016 della quale Lapo Cecconi è CEO.
Kinoa, sangue e idee fiorentine al 100% (da sinistra a destra, oltre a Lapo il board è composto da Marco Scarselli, Armando Dei e Tommaso Rossi) ha sviluppato e creato Kimap.
Kimap è un navigatore che aiuta le persone con difficoltà motorie a muoversi nella città indicando le strade più accessibili e permettendo agli utilizzatori della app di segnalare le barriere architettoniche presenti lungo il tragitto.
Kimap però rappresenta anche altro. E’ ciò che la tecnologia dovrebbe essere: uno strumento che semplifica la vita quotidiana, garantendo e riaffermando il diritto alla libertà di movimento.
“Abbiamo investito tante energie in questo progetto – spiega Lapo – Economiche ovviamente ma non solo. Direi soprattutto motivazionali”.
Emozionali anche, aggiungo io. Perché dal trasporto con il quale Lapo mi parla, si capisce che Kinoa e Kimap non sono fatte solo di numeri e dati. Sono fatte di, da, per persone.
“Siamo nati a marzo del 2016 sviluppando un dispositivo con gps integrato in grado di misurare le performance atletiche degli sportivi durante allenamenti e gare – racconta Lapo – Poi un nostro amico e socio, Armando Dei, disabile, ci ha detto: “Uno strumento del genere servirebbe anche a me!” Da qui abbiamo capito che l’hardware che avevamo sviluppato avrebbe potuto avere tutta un’altra applicazione pratica”.
Partendo dall’intuizione di Armando, il team di Kinoa è arrivato a creare Kimap.
Ad oggi, Kimap è un navigatore a tutti gli effetti (come Google Maps per intenderci), scaricabile gratuitamente. Una app che permette alle persone con difficoltà motorie di essere guidate da un punto A ad un punto B scegliendo il percorso più adeguato in base al mezzo a disposizione (carrozzina, handcycle o scooter) e dipingendo, attraverso tre colori (verde, giallo, rosso), un percorso che racconta la qualità dell’asfalto.
La forza di Kimap non è solo quella di poter segnalare in tempo reale la presenza di ostacoli e barriere architettoniche (la mancanza del marciapiede, una pendenza particolarmente difficoltosa, la presenza di un ostacolo temporaneo come una bicicletta o un auto parcheggiata male), è anche il fatto di essere riuscita a creare una comunità di utilizzatori, soprannominati kimappers, che utilizzandola l’hanno migliorata e aiutata a crescere, favorendo di fatto la partecipazione della cittadinanza al disegno di una città più inclusiva.
“Più Kimap viene utilizzata, più dati vengono condivisi, più i percorsi stradali e pedonali saranno precisi, con mappe sempre aggiornate – spiega Lapo – Per questo abbiamo coinvolto fin dai primi momenti di sperimentazione realtà come Lucca Senza Barriere Onlus, Free Wheels Onlus, la Consulta disabilità del Comune di Firenze, l’Istituto Nazionale di Urbanistica e SoBigdata. Grazie a loro abbiamo potuto dar vita a vere e proprie mappature condivise dal basso. Se davvero la creazione di una smart city è l’obiettivo che ci poniamo, crediamo che Kimap possa esserne un tassello importante”.
Luca Giuntini