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Maggio 29, 2019Il festival dell’ Eurovisione è il formato Europeo del Festival di San Remo. Massimo Gava parla dell’evento televisivo più visto al mondo. nella settimana cruciale delle selezioni per la finale del 18 maggio a Tel Aviv in Israele.
L’ Eurofestival è l’unico evento ludico che riunisce gran parte dei paesi Europei ed altri affiliati che fanno parte della rosa dei clienti dell’ EBU (European Broadcasting Union) organizzatrice dell’ evento
Quest’ anno la festa si svolge una settimana prima delle elezioni Europee e speriamo che questo festival musicale aiuti a dimenticare l’eccesso di propaganda politica spesso fonte di divisioni.
Mi piace pensare che questo raduno televisivo Europeo unisca la gente ed attraverso la musica, le canzoni, diventino oggetto di curiosità e conoscenza delle diverse culture vicine alla nostra. Ecco che, ripetendo quel ritornello rimastoci in mente, non si eserciti solo l’orecchio ai suoni con testi cantati in una lingua nuova, ma ci si incuriosisca anche ad un modus vivendi differente dal nostro.
Purtroppo molte canzoni partecipanti, sono furberscamente presentate in inglese, cosi’ da rendere più immediato l’ascolto e magari guadagnare qualche punto in più nelle votazioni finali. La nazione che vince, ha il dovere di ospitare l’edizione successiva dando notevole visibilità al proprio paese e rattrista che si pensi di più a questo, che non a mostrare un pezzo delle propria cultura musicale. Per fortuna non tutti si piegano a questo desiderio e ci sono dei bellissimi esempi nella storia del festival come quello del Portogallo, due anni fa, dove un cantante sconosciuto come Salvador Sobral cantando in portoghese, ha sbaragliato il favorito di quella edizione, il nostro Francesco Gabbani, regalando cosi’ la prima vittoria in assoluto al suo paese, con la strepitosa canzone Amar Pelos Dois (amare per due) che lo ha fatto conoscere in tutto il mondo.
Ovviamente ogni sorta di critica connessa con gli stereopiti tradizionali è lecita nella serata finale, ed è proprio in questo che sta la bellezza del ritrovarsi insieme. A Londra come in altri paesi, ci si raduna tra amici e conoscenti di altre nazionalità ed è l’occasione perfetta per sperimentare una pietanza tipica abbinata ad un vino altrettanto tipico, divertendoci con commenti goliardici annessi alle scelte coreografie e i diversi stili di presentazione. Poi quando si arriva al punteggio finale di ogni singola nazione, ci si inalbera al famoso nul point (nessun punto) che scombina la classifica del favorito di turno.
Anche se i gusti in musica differiscono da paese a paese, questo evento che viene così “bisatrattato” da più parti, detiene il record assoluto dello show più visto al mondo ed ha dato gli albori a carriere di personaggi come Abba, Celin Dion, Olivia Newtown John giusto per citarne alcuni.
Quest’ anno la 64esima edizione dell’ Eurovision si terrà a Tel Aviv dal 14 al 18 di maggio a seguito della vittoria di Netta con la canzone Toy lo scorso anno in Portogallo.
La corsa ad indovinare il prossimo vincitore e già cominciata da tempo, basta solo dare un’ occhiata su Youtube e vedrete quanti webeti dimostrino il loro interesse verso i loro beniamini, anche in quei paesi dove il festival non verrà trasmesso televisivamente.
Per fortuna c’è lo streaming dal vivo che sorpassa le barriere dei diritti televisivi nazionali. Forse questa e’ una delle ragioni per cui Madonna ha deciso di cantare due canzoni del suo ultimo album “Madame X” alla serata finale. Anche se a dire il vero 1.35 milioni di dollari pagati dal magnate Israelo canadese Sylvan Adams, possono aver aiutato nel persuadere la signora Ciccone a fare questo sforzo. Considerando poi che il pezzo Medellin fatto con Maluma non è proprio una cosa così eccitante… Cha! Cha! Cha! I 130 miloni di persone incollate al video faranno sicuramente bene alle vendite. Solo per questo avrebbe dovuto venire gratis o devolverli a qualche organizzazione benifica che lavora nella zona. Comunque al di la’ di questa presenza quello che e’ sicuro e lo show finale sarà una cosa stupefacente.
I pronostici sul prossimo vincitore vedono in prima posizione il cantante, John Lundvik un atleta nato a Londra ma che dall’età di sei anni vive in Svezia, paese che rappresenta. La sua canzone in stile gospel “ Too late for love” è data per favorita. Anche la Grecia con la voce incredibile di Katerine Duska in “Better Love” è un’altra dei potenziali contendenti al podio, così pure la Slovenia con Zala Kralj & Gašper Šantl con “Sebi”, (noi stessi).
Degno di nota è il Gruppo folk polacco Tulia che con Pali sie, (il fuoco dell’amore) porta una ventata di cultura tradizionale. Complimenti alla Polonia per questa ottima scelta che potrebbe rivelare qualche sorpresa. Anche la Repubblica Ceca con Lake Malawi – “Friend of a Friend” potrebbe stupire con la sua ondata di freschezza. L’Azerbaijan con “Truth” cantata da Chingiz è un bel pezzo che parla di una relazione disonesta ed esplora il tradimento di un partner, che lascia l’altro con la difficile scelta se accettare la falsa illusione di una situazione incerta o separarsi.
Di tradimento si parla anche nella canzone di un altro nella lista dei favoriti, il nostro Alessandro Mahmood che con la sua straziante frase “E’ dfficile stare al mondo quando perdi l’orgoglio …” ci racconta la storia del suo vissuto con un padre Egiziano che ipocriticamente “beve champagne sotto il Ramadam” e dopo aver abbandonato la madre e lui quando aveva solo 5 anni, Alessandro cresce nel ricordo della frase che il padre gli diceva “ Waladi waladi habibi ta’aleena hina “ (“figlio mio amore mio vieni qua” ) ma che ora lo rende dubbioso perche’ ogni volta che lo vede gli chiede solo…. soldi! soldi!
Mahmood è riuscito a trasformare un testo molto personale in un inno su come i soldi rovinino la vita delle persone. Quella continua ripetizione di “soldi soldi… Come se ….avessi avuto…. soldi… soldi” seguito dal quel battito di mani, rende la canzone istantanea e piacevole, e i 64 milioni di visitatori su Youtube confermano la popolarità di questo 26enne che cresciuto nella periferia milanese, ha lavorato come barista per mantenersi agli studi e seguire la sua passione per la musica.
Se per caso soldi soldi non vi convince ancora del talento di Mahmood, ascoltate la versione di “The Sound of Silence” di Simon and Garfunkel, dove Alessandro dà il meglio di sè e qui si spiega l’interesse che tutti i fan dell’Eurovision hanno per questo ragazzo Italiano.
Dunque facciamo i nostri auguri ad Ale e speriamo che porti in Italia il premio che è dal lontano 1990 con Toto Cutugno che manca dal nostro paese, prima di lui, ci fu solo di Gigliola Cinquetti che vinse 1964.
Mahmood per quanto ci riguarda ha già vinto, perchè con la sua storia ha dimostrato a tanti ragazzi delle sua generazione Italiani e non, che nonostante le avversità della vita, perseverare e lavorare duro è la ricetta fondamentale per vincere. Chissà che con la sua canzone che va al di fuori degli stereotipi della melodia classica italiana non riesca in questa impresa, dopotutto la musica non solo unisce, ma è fatta anche per rompere le barriere culturali tradizionali. Buon Eurofestival a tutti.