Christmas – The Cosmic Feast
Novembre 24, 2022di Flavio Lirussi
Oggigiorno ci sono molti metodi per diffondere informazioni scientifiche su larga scala. Oltre ai giornali, la televisione, ed i social media, le associazioni scientifiche ed istituzioni nazionali organizzano Settimane e Festival della Scienza in cui il pubblico partecipa a laboratori, con conferenze, visite guidate , ed assiste ad esibizioni teatrali che promuovono la scienza con un linguaggio alternativo.
Divulgazione ‘in pillole’
La Fondazione Umberto Veronesi per il progresso delle scienze offre (in cambio di una donazione) una confezione con un tris di lattine di pomodoro e lo slogan ‘il pomodoro per la ricerca, buono per te, buono per l’ambiente’. Un dépliant incluso illustra, attraverso divertenti pupazzetti, le proprietà del pomodoro: ricco in fibre, vitamine, sali minerali, e soprattutto in polifenoli, potenti antiossidanti, e carotenoidi (licopene), utili per il buon funzionamento del sistema immunitario e per la prevenzione di alcune forme di tumore. Ma c’è di più: il pomodoro è contenuto in scatole d’acciaio e gli alimenti in questo tipo di contenitori si conservano a lungo grazie a procedimenti termici naturali, senza additivi o conservanti. Inoltre, gli imballaggi in acciaio si riciclano al 100% e un numero illimitato di volte. Infine, due note liete: uno chef stellato propone gustose ricette naturalmente utilizzando il pomodoro, e dentro la confezione in offerta si trova anche una bustina di semini di pomodoro che la brochure allegata invita a piantare…come simbolo di speranza.
Programmi televisivi come Superquark, Sapiens o Quasar, propongono una lettura in chiave scientifica di grandi temi sensibili, traducendo concetti complicati in esempi semplici e comprensibili. La Fondazione Telethon per la lotta contro le malattie genetiche rare (6.172 malattie rare conosciute; 3.5%-5.9% popolazione mondiale colpita), si avvale del sostegno del mezzo televisivo e radiofonico per una intera settimana a dicembre con il duplice scopo di raccogliere fondi e sensibilizzare la popolazione a queste malattie.
La Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro organizza ben 152 eventi locali per valorizzare risorse e peculiarità del territorio, oltre alla vendita della nota ‘azalea della ricerca’ in occasione della Festa della Mamma; l’AIL-Associazione Italiana contro le leucemie, mielomi e linfomi, offre le stelle di Natale a dicembre e le uova di cioccolato a Pasqua.
I social media
Negli ultimi anni i social media si sono dimostrati in grado di facilitare la comunicazione tra professionisti/scienziati e cittadini/consumatori. Questi ultimi ne apprezzano la facilità di accesso, la possibilità di raggiungere comunità remote pero’ la recente pandemia da Covid-19 ha messo in evidenza anche che i social media possono rappresentare un fulcro di contenuti fuorvianti come afferma Paola Zaratin, direttrice della ricerca scientifica della Fondazione italiana sclerosi multipla (FISM) in un’intervista su Scienza in rete, “La pandemia ci ha insegnato il dovere di informare ed educare al metodo scientifico, in modo che il coinvolgimento della popolazione non sia fideistico e formale ma consapevole.” E per far questo, continua la ricercatrice, “è necessario predisporre gli strumenti e le capacità per avere a bordo dei progetti di ricerca anche pazienti e rappresentanti della società civile”. In poche parole, una ricerca partecipata, innovativa e responsabile.
Gli appuntamenti per chi ama la scienza
La ‘Settimana della Scienza’, organizzata dal Ministero dell’Università e della Ricerca ha lo scopo di mobilitare tutte le competenze e le energie del Paese per favorire la più capillare diffusione di una solida e critica cultura tecnico-scientifica. In particolare, la Settimana della Scienza stimola l’apertura di efficaci canali di comunicazione e di scambio tra l’universo della società civile (che vede in prima fila il mondo della scuola), e l’articolato complesso del Sistema Ricerca (università, enti di ricerca pubblici e privati, musei, aziende, associazioni, ecc.). Per esempio, la Settimana della Scienza svoltasi a Padova nell’ottobre 2022 ha visto numerose realtà del mondo scientifico, culturale, imprenditoriale e associativo proporre oltre cento eventi aperti al pubblico, trasformando la città di Galileo Galilei nel capoluogo del sapere scientifico e della divulgazione e aprendo al pubblico i luoghi della scienza.
A Roma, circa nello stesso periodo, la Settimana della Scienza , oltre a comprendere ‘laboratori aperti, incontri, visite guidate esclusive, conferenze e molto altro’, si è arricchita di un evento di lancio di divulgazione scientifica dedicato ai più piccoli con il ritorno dei Super Researchers, ispirati alla coppia di fratelli idraulici più celebre del mondo. I temi toccati dai laboratori di Scienza in Gioco sono stati: cambiamento climatico, produzione alimentare e idee per azzerare lo spreco di cibo, specie aliene e biodiversità.
Quest’anno forse l’evento più importante in termini di divulgazione scientifica è il Festival della Scienza, che si svolgerà a Genova tra ottobre e novembre ed è giunto alla sua XX edizione. Undici giorni caratterizzati da un format che si articola in: 1. Conferenze (Incontri in presenza e online con scienziati di fama internazionale, ricercatori ed esponenti del mondo della cultura); 2. Mostre (Mostre interattive, exhibit, installazioni multimediali, mostre fotografiche per conoscere e approfondire temi scientifici e tecnologici con una prospettiva creativa e artistica); 3. Laboratori (Eventi esperienziali e interattivi in presenza e online basati sul coinvolgimento e sulla partecipazione attiva di famiglie e studenti, condotti da animatori scientifici); 4. Spettacoli (Spettacoli teatrali ed esibizioni per illustrare la scienza con linguaggi non convenzionali: dalla recitazione alla musica, dalle performance sportive ai cooking show). Da notare che quest’anno sono state organizzate ben sette attività didattiche semplici e interattive che permettono a insegnanti e genitori di introdurre gli alunni ad argomenti scientifici divertendosi.
E sempre per i più piccoli, a livello nazionale ci sono i KID PASS DAYS, giornate dedicate a diffondere l’accessibilità della cultura e della scienza a misura di bambino.
Il divertimento non può mancare neanche per i più grandicelli: la ‘Notte Europea dei Ricercatori’ è un evento pubblico a livello europeo, finanziato dalla Commissione Europea, che mostra la diversità della scienza e il suo impatto sulla vita quotidiana dei cittadini in modi divertenti e stimolanti. Quest’anno l’evento si svolgerà in 26 paesi il 29 settembre. L’evento ha l’obiettivo di avvicinare la ricerca e i ricercatori al pubblico, promuovere progetti di ricerca eccellenti in tutta Europa e oltre, aumentare l’interesse dei giovani per le carriere scientifiche e di ricerca e mostrare l’impatto del lavoro dei ricercatori sulla vita quotidiana delle persone. Giovani ricercatori si mettono a disposizione del pubblico per affrontare in pochi minuti svariati temi di carattere scientifico in ambienti assolutamente informali come bar, caffè o pub facilitando così l’interazione tra queste due componenti.
Evento analogo a livello internazionale, ma della durata di tre giorni, è ‘Pint of Science’. Si svolge ogni anno a maggio e coinvolge migliaia di scienziati in centinaia di città di 26 paesi, che condividono e discutono le loro scoperte con le persone nel loro pub, bar, caffè o spazio pubblico locale.
Se dalla birra passiamo al caffè, arriviamo al ‘Caffè corretto Scienza’: un progetto multidisciplinare di divulgazione scientifica dell’Università di Trieste che rappresenta la continuità e l’evoluzione dei Caffè universitari delle Scienze, delle Lettere e dei Quanti, conversazioni informali nei Caffè storici di Trieste che da oltre vent’anni invitano cittadini e ricercatori a confrontarsi su argomenti scientifici d’attualità. È caratterizzato dall’intervento di giovani attori/ricercatori, i quali introducono con ironia i temi trattati e facilitano l’interazione con il pubblico. Il progetto, che potrebbe essere replicato in molte città italiane, ha avuto molto successo ed è stato interrotto solo durante la pandemia.
I punti di forza sono: istituzione riconosciuta (Università di Trieste); i contenuti di interesse generale e di attualità; la qualità dei relatori; la fidelizzazione (incontri mensili ad orario stabilito: 17.30); contesti accattivanti (caffè storici di Trieste); la convivialità.
Ma c’è di più: Ilaria Capua, scienziata di fama mondiale, si mette in gioco e partecipa ad un progetto teatrale itinerante in cui, affiancata da attori o cantanti sempre diversi, spiega il profondo rapporto tra la salute del pianeta e quella di tutti i suoi abitanti. Insomma, scienza, salute e ambiente salgono sul palco!
I musei 5.0
Infine, anche un museo, di solito considerato un luogo piuttosto noioso o comunque per pochi appassionati, può in realtà essere un ottimo strumento di divulgazione scientifica in grado di attrarre anche ‘non addetti ai lavori’ di tutte le fasce d’età. Il MUSME, Museo di Storia della Medicina di Padova, è un museo di nuova generazione che racconta, attraverso l’ausilio di tecnologie all’avanguardia e la possibilità di interazione da parte del visitatore, lo straordinario percorso della Medicina da disciplina antica a scienza moderna.
In equilibrio tra passato e futuro, il MUSME rivoluziona il concetto di museo scientifico, coinvolgendo tutti e cinque i sensi del visitatore, che si ritrova immerso in una narrazione storica che viene rafforzata dell’interazione pratica. “Incrocio tra una tradizionale collezione di reperti e un moderno Science Centre, il MUSME rinnova l’immaginario collettivo di museo. Per i più piccoli la narrazione si lega al gioco e alla possibilità di sperimentare in prima persona: un modo perfetto per imparare divertendosi. Per gli adulti e per gli studiosi il museo propone approfondimenti su numerose tematiche, senza rinunciare allo svago e al coinvolgimento diretto”.
E ancora. ‘Ai reperti antichi, si affiancano exhibit interattivi, video e giochi multimediali, ideati per illustrare i reperti e chiarire i temi trattati nelle sale. All’interno del MUSME si trovano strumenti medici e reperti umani storici e moderni. Libri antichi, normalmente inaccessibili al pubblico, diventano “sfogliabili” virtualmente. Giochi a diversi livelli di difficoltà insegnano la corretta anatomia del corpo umano, il lessico medico, l’associazione tra patologie e agenti patogeni’.
Al MUSME si incontrano anche delle guide d’eccezione. Lungo il percorso espositivo, il visitatore si imbatte in sette grandi porte virtuali dotate di un concretissimo batacchio metallico. “TOC TOC” e il portone si apre, facendo comparire un protagonista della Scienza padovana del passato – da Galileo a Vesalio, a Morgagni, che presenta se stesso e gli argomenti cruciali della sala che gli è “affidata”, in un suggestivo dialogo con un personaggio odierno. Di sala in sala, di portone in portone, la narrazione si dipana in modo rigoroso ma anche divertente, componendo il grandioso racconto della Scuola medica padovana.
Sempre a Padova è stato da poco inaugurato il più grande museo universitario d’Europa: Il Museo della Natura e dell’Uomo. Il concept scientifico è rivolto a un pubblico generale e prevede l’esposizione di 200.000 reperti a rotazione di Mineralogia, Geologia e Paleontologia, Zoologia e Antropologia. Un museo scientifico interdisciplinare e multimediale, con postazioni interattive ed esperienze immersive per raccontare come la Terra sia un grande sistema di relazioni fisiche, chimiche e biologiche di cui l’uomo è naturalmente parte integrante.
Quindi, cosa ci riserva il futuro (prossimo)? L’intelligenza artificiale, ChatGPT, la realtà aumentata, il metaverso saranno sempre più al servizio della scienza e della divulgazione della scienza. La parola d’ordine d’ora in poi è ‘immersione’. Basta allargare lo sguardo dalla scienza all’arte e i due mondi sono sempre più compatibili e integrabili proprio grazie alle innovazioni tecnologiche, e il gioco è fatto: grazie all’intelligenza artificiale, Google è riuscito a fondere insieme miliardi di immagini in 2D e a dar vita ad una «Venezia tridimensionale». Con la ‘visualizzazione immersiva’ a chiunque sarà possibile sapere come si presenta ogni monumento, girargli intorno a 360 gradi ‘in modalità drone’, passeggiare tra calli e campielli, volare a pelo d’acqua lungo il Canal Grande, o sostare in Piazza San Marco, senza muovere un solo passo e stando magari a migliaia di chilometri di distanza.
Insomma, stimoli, emozioni, scienza, storia, arte, nuove tecnologie: se non è divertimento, almeno non ci si annoia!
Flavio Lirussi
Scientist e Senior Adviser per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è Docente nel Master in Comunicazione delle Scienze dell’Università di Padova